Il fascino discreto delle coste britanniche
Per molti italiani, l’immagine dell’Inghilterra è legata a Londra, alla pioggia e ai cieli grigi. Tuttavia, il Regno Unito offre anche un lato meno conosciuto e sorprendente: le sue coste. Con oltre 12.000 chilometri di litorale, l’Inghilterra vanta spiagge che spaziano dalle scogliere drammatiche della Cornovaglia alle distese sabbiose del Norfolk, fino ai villaggi marini del Sussex. Sebbene il clima non sempre garantisca estati calde e soleggiate, il turismo balneare inglese ha un’identità precisa, fatta di natura selvaggia, paesaggi incontaminati e un senso di autenticità che altrove si è spesso perso.
Quando andare: clima e stagionalità
Il periodo migliore per godersi il mare in Inghilterra è compreso tra metà giugno e inizio settembre. Luglio e agosto sono i mesi più caldi, con temperature che possono toccare i 25°C nelle giornate più fortunate, soprattutto nel sud dell’Inghilterra. È importante considerare la variabilità del clima: il sole può alternarsi rapidamente alla pioggia, e il vento è spesso una presenza costante. Questo rende indispensabile partire con un abbigliamento a strati, anche per chi intende trascorrere le giornate in spiaggia.
Le previsioni meteo aggiornate sono fondamentali nella pianificazione del viaggio. Alcuni siti locali, come il Met Office britannico, forniscono bollettini molto accurati e una visione su più giorni.
Le migliori destinazioni balneari del sud dell’Inghilterra
Il sud dell’Inghilterra è, senza dubbio, la zona più indicata per un viaggio all’insegna del mare. In Cornovaglia, le località di St Ives, Perranporth e Newquay sono tra le più celebri. Quest’ultima è considerata la capitale del surf britannico, attirando sportivi da tutto il paese e non solo.
La regione del Devon offre invece luoghi come Salcombe e Woolacombe, dove la sabbia dorata e le colline verdi compongono un paesaggio da cartolina. Più a est, il Dorset ospita la Jurassic Coast, patrimonio dell’UNESCO: qui le scogliere a picco e le baie nascoste rendono il contatto con la natura ancora più diretto.
Il Sussex e il Kent, infine, sono perfetti per chi cerca spiagge facilmente raggiungibili da Londra. Brighton, con il suo iconico pier, mescola il fascino vintage delle località balneari britanniche con una vivace scena culturale. Ma non mancano anche alternative più tranquille, come le spiagge sabbiose di Camber Sands o quelle rocciose di Dungeness.
Le spiagge del nord: tra natura e isolamento
Meno frequentate dai turisti internazionali, le coste settentrionali inglesi offrono un’esperienza diversa, più autentica e appartata. La contea di Northumberland, al confine con la Scozia, ospita alcune delle spiagge più selvagge del paese, come Bamburgh e Alnmouth. Qui si cammina per chilometri tra dune, castelli medievali e silenzi interrotti solo dal rumore delle onde.
Anche il Lancashire e il Merseyside, affacciati sul Mare d’Irlanda, offrono località balneari come Formby e Crosby Beach, dove l’arte si fonde con il paesaggio: le statue del progetto “Another Place” di Antony Gormley emergono dalla sabbia durante la bassa marea, creando uno scenario surreale.
Per chi vuole esplorare destinazioni ancora meno battute, vale la pena leggere anche questo approfondimento sulle città più sottovalutate del Regno Unito, che include angoli marittimi e fluviali sorprendenti.
Attività: molto più che relax sotto l’ombrellone
Il mare in Inghilterra non si vive come nelle località del Mediterraneo: il turismo balneare ha una sua cultura che privilegia l’attività e la scoperta. Il surf è molto praticato, soprattutto in Cornovaglia e nel Devon, ma anche in Galles e in alcune aree del nord-est. Kayak, paddle board e vela sono attività diffuse in molte località, con scuole e noleggi anche per chi è alle prime armi.
Le escursioni lungo la costa rappresentano un’altra attrattiva di rilievo. Il South West Coast Path, per esempio, è un sentiero escursionistico di oltre 1.000 chilometri che attraversa l’intera Cornovaglia e parte del Devon, con scorci mozzafiato su falesie e calette nascoste. Anche l’avvistamento di fauna marina è una proposta sempre più apprezzata: foche, delfini e addirittura balene si possono incontrare con tour guidati in alcune zone come la baia di Cardigan o le coste del Northumberland.
Dove dormire: tra cottage, campeggi e B&B
Una delle esperienze più tipiche del mare inglese è l’alloggio in un cottage tradizionale: spesso ristrutturati con grande cura, questi piccoli edifici in pietra permettono di vivere il soggiorno con lentezza e intimità. Molti sono dotati di caminetto, perfetto anche nelle serate estive più fresche.
I campeggi, particolarmente curati, offrono un’opzione economica e a contatto diretto con la natura. Dalle piazzole per tende alle sistemazioni glamping, ce ne sono per ogni esigenza. Per chi invece cerca la comodità della colazione inglese al mattino e un contatto diretto con la cultura locale, i B&B restano una scelta vincente.
Nelle località più turistiche è consigliabile prenotare con largo anticipo, soprattutto nei mesi di luglio e agosto, quando le strutture tendono a riempirsi velocemente.
Cosa mangiare: fish and chips, ma non solo
Il pesce è protagonista indiscusso della cucina marittima inglese. Il classico fish and chips, servito in cartoccio e mangiato seduti su una panchina fronte mare, è quasi un rito. Ma negli ultimi anni, la scena gastronomica costiera si è arricchita di proposte più raffinate. In Cornovaglia, per esempio, è molto diffuso il consumo del granchio e dell’aragosta, spesso serviti in panini gourmet o in insalate fresche.
Non mancano le ostriche, coltivate in aree come Whitstable o in alcuni estuari del Devon. Anche i dolci locali, come i cream tea del sud-ovest (scones con clotted cream e marmellata), fanno parte dell’esperienza culinaria di un soggiorno marino inglese.
Un turismo consapevole e in crescita
Negli ultimi anni, anche grazie all’aumento del turismo interno post-pandemia, molte località balneari inglesi hanno vissuto una nuova vitalità. Tuttavia, l’approccio rimane più rispettoso e meno impattante rispetto a quanto accade in molte zone turistiche del Mediterraneo. Le spiagge sono spesso dotate di aree protette, percorsi guidati e punti informativi naturalistici. L’educazione ambientale è molto sviluppata, e in molte zone è attivo il divieto di plastica monouso.
Visitare il mare inglese significa immergersi in un mondo dove la natura domina la scena e il tempo sembra scorrere più lentamente. È un viaggio che richiede un piccolo cambio di prospettiva, ma che restituisce esperienze profonde e durature.
Fonti dati
- VisitBritain (Ente nazionale del turismo britannico)
- Met Office (Servizio meteorologico nazionale del Regno Unito)
- National Trust (Ente di tutela del patrimonio naturale e culturale del Regno Unito)